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Appuntamenti online al Brozzi – Lunedì 6 Giugno ospite Cinzia Burtini

APPUNTAMENTI ONLINE AL BROZZI

lunedì 6 giugno, ore 21,15
La fotografa Cinzia Burtini presenta:
Sentieri di guerra“, progetto fotografico  dedicato alle rovine delle fortificazioni della 1° Prima Guerra Mondiale

La serata avrà luogo in videochat tramite piattaforma ZOOM. L’invito è esteso a tutti gli interessati, anche non soci del C.F. “Renato Brozzi”.
Si potrà partecipare inviando una e-mail con richiesta dei codici di accesso a:
programma@cfbrozzi.it
comunicando cognome, nome e città di provenienza.
I partecipanti sono pregati di entrare con nome e cognome, evitando sigle, nickname o simili.

Vi aspettiamo!!

Introduzione

Il progetto “Sentieri di guerra”, sfociato, in occasione del centenario della Grande Guerra, nella realizzazione di un libro con circa duecento immagini, nasce dal connubio delle mie passioni per la montagna, la fotografia e la storia del Primo Conflitto Mondiale.

A distanza di tanti anni, nelle zone di guerra la natura si sta riappropriando dei propri spazi, i manufatti si sgretolano, i monti scavati e sconvolti dalle esplosioni si limano, ma ancora rimangono, per chi li sa vedere, i segni di un passato quotidiano, seppur eccezionale, che ci racconta vicende di dolore e sofferenza.

Ripercorrere a passi lenti i sentieri di guerra, cercando quei segni che il tempo sta cancellando, è un modo per fare memoria e riconoscere ai soldati che vissero su quelle montagne, spesso in condizioni impossibili, il diritto a non vedere dimenticato il loro Sacrificio.

Fotografando trincee, caverne, carta catramata o scatolette arrugginite possiamo comprendere, attraverso un processo di immedesimazione, a quale dura e spesso mortale esperienza, quegli uomini fossero stati chiamati dalla Storia.

Gli scatti allora non si fanno solo ricordo di un passato non testimoniato, ma divengono tramite e monito per realizzare che la sua conoscenza è l’arma imprescindibile per costruire la Pace.

Cinzia Burtini

Biografia

La mia passione per la fotografia viene da lontano, quando nel 1970, in occasione della Cresima, mi fu regalata una Kodak Instamatic; l’incontro con Fotoricerca, circolo fotografico del mio paese che frequento assiduamente dal 1992, l’ha consolidata, trasformandola nel contempo da passatempo amatoriale a mezzo espressivo e di comunicazione.

Ho sempre prediletto la fotografia naturalistica, soprattutto dell’ambiente montano, ma negli ultimi anni il mio interesse si è rivolto anche ad un tipo di fotografia in grado di approfondire tematiche sociali e di comunicarne il mio personale punto di vista.

Sono nati dunque progetti come “Nata femmina(?)” (2011) e “Violate” (2016), incentrati sulle tematiche di genere; “Suggestioni di guerra” (2014) e “Sentieri di guerra” (2018), riflessioni sulla condizione umana durante il primo conflitto mondiale; “Nevi d’artificio” (2013) e “Requiem per un ghiacciaio” (2020), lavori relativi ai cambiamenti climatici.

Molti di questi progetti sono sfociati in mostre personali o collettive di Fotoricerca.

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