2007 “Il respiro delle nuvole”, fotografie di Stanislao Farri

“Il respiro delle nuvole”
fotografie di Stanislao Farri

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Stanislao Farri . Una vita per gli altri
di Paolo Barbaro

In un mondo fatto di immagini venute da lontano e chissà veramente da dove, la figura di Stanislao Farri costituisce un esempio di preziosa rarità.
Un tempo, quando muoversi era più difficile di quanto non sia oggi, quando visitare un luogo lontano capitava forse una volta nella vita, il legame col proprio territorio era molto forte, sincero come tutte le cose inconsapevoli.
Negli ultimi cinquant’ anni questo legame si è gradualmente e velocemente allentato e il nostro territorio ne ha risentito gravemente, privato di quelle energie sotterranee che fino a quel momento lo avevano tenuto assieme in un equilibrio esemplare anche se instabile.
In questo lasso di tempo molti si sono arresi, vittime di tentazioni esotiche e hanno rivolto le proprie attenzioni altrove.
Molti ma non tutti…
Stanislao Farri conservando quella sana inconsapevolezza, virtù rara di uomini semplici, non ha mai voltato le spalle alle proprie radici ma, al contrario, ha continuato a dedicarsi al proprio territorio, documentandolo minuziosamente, leggendolo pagina per pagina attraverso l’ unico mezzo a lui possibile.
Il Po tra i suoi argini, i caselli del Parmigiano Reggiano, i carri agricoli reggiano-modenesi, gli spaventapasseri, la maestosa pietra di Bismantova, i castelli reggiani, i paesaggi rurali e urbani di Reggio e Parma sono solo alcuni dei luoghi che Stanislao Farri ha deciso di portarci a conoscere.
Anche i cieli esposti in questa mostra vanno letti in questo senso e cioè non come operazione stilistica priva di significato, ma come volontà di documentare una delle componenti del territorio.
Ma tutte queste immagini che Stanislao Farri ha scattato nel corso di una vita non possono rimanere in un cassetto o in un archivio perché non è questo lo scopo per cui sono nate. : queste immagini, che sono oggi preziosi documenti, dovranno un giorno tornare ad essere realtà.
Questa è la nostra riconoscenza nei confronti di Stanislao Farri ma al contempo anche la nostra responsabilità.

Biografia

Stanislao Farri nasce a Bibbiano (Reggio Emilia) nel 1924, da Giuseppe, calzolaio, e da Luigia Casamatti, contadina.
Lavora alcuni anni con il padre; al 1940 risale l’inizio della sua attività di tipografo – prima alla Tipografìa Notari di Reggio Emilia, e poi, dal 1945 al 1955, alla Cooperativa Operai Tipografi, di cui è uno dei soci fondatori.
Sempre al 1940 si può fare risalire il suo primo interesse per la fotografia, che crescerà rigoglioso tanto da indurlo, nel 1955, ad abbandonare la Cooperativa Operai Tipografi per dare vita, a Modena,
assieme a due amici, a un’impresa di fotografia professionale e di grafica. Due anni più tardi allestisce, nella sua casa di Reggio, uno studio e inizia l’attività che lo vedrà, fino alla fine degli anni ottanta, lavorare per importanti aziende emiliane e, sempre più, specializzarsi nella riproduzione di opere d’arte, di interni di edifici e nella documentazione della civiltà e della cultura della sua terra.
Quest’ultima attività fornisce il materiale illustrativo per numerosi volumi a lui commissionati e per una quindicina di libri, frutto diretto di ricerche fotografiche personali.
Parallelamente all’attività professionale, Farri si dedica, nel tempo libero, alla fotografìa amatoriale, accentuando, nel tempo, l’interesse per gli aspetti formali dell’immagine e realizzando anche, in camera oscura, elaborazioni e sperimentazioni volte a saggiare e a conoscere procedimenti di sviluppo e di stampa.
Negli anni ottanta si dedica inoltre alla fotografia a colori, e dal 1989 comincia talvolta a utilizzare
pellicole all’infrarosso.
Tra le varie mostre a lui dedicate, in Italia e all’estero, vanno ricordate l’antologica di fotografie in bianco e nero promossa dal Comune di Reggio Emilia nel 1976, l’esposizione di immagini a colori organizzata dal CSAC dell’Università di Parma nel 1986 e la mostra dedicatagli dal Musée Nicéphore Niépce di Chalon-sur-Saóne nel 1993.
Nel 1998 è stato designato autore dell’anno dalla FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche).
Nel 2003 Palazzo Magnani gli dedica una vasta mostra antologica, “Stanislao Farri. Memorie di luce. Fotografie 1943-2003 “, a cura di Sandro Parmiggiani.