2014 “Cittadino del mondo”, immagini di Luciano Bovina

“Cittadino del mondo”
immagini di Luciano Bovina

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“Cittadino del mondo”
di Davide Grossi

“La leggerezza per me si associa con la precisione e la determinazione, non con la vaghezza e l’abbandono al caso”.

Fotografo, videomaker, documentarista, artista visivo di grande efficacia e sensibilità. Viaggiatore e cittadino del mondo, ebbe i primi contatti con la fotografia negli anni 70, quando s’imbarcò sulla nave oceanografica “Staffetta” come assistente fotografo.

Ma la voglia di fuga e di fotografia nascono prima, quando adolescente, dal collegio in cui viveva vicino la stazione di Bologna, immaginava di salire sui treni che vedeva continuamente passare, per poter andare ovunque nel mondo. Negli anni 70 inizia la sua intensa collaborazione con la nota agenzia fotografica “Attualfoto”, curando specialmente il mondo della F1 e del Rally. Nel 1975 passa al cinema e, come cineoperatore, realizza per Autosprint e Tele Sprint piu’ di 80 filmati sui Gran Premi di F1. Tuttavia la continua ricerca di “nuovo” e di conoscenza, lo muove verso popoli ignoti, angoli inaspettati di mondo. Ma è soprattutto l’amore per i grandi spazi che lo spinge ineluttabilmente verso il reportage ed il documentarismo. A partire dal 1983 e fino al 1990 ha fatto parte della troupe esterna di “Jonathan – Dimensione Avventura”, celebre trasmissione televisiva di  Ambrogio Fogar. In oltre 30 anni di carriera ha visitato 63 paesi nel mondo e collaborato attivamente alla realizzazione di ben 59 documentari e film. Nel 1998 vince l’importante Nikon Photo Contest.

Ma il Luciano Bovina fotografo sorprende per l’estrema leggerezza con la quale ritrae ogni situazione.
“Il faut être léger comme l’oiseau et non comme la plume” diceva Calvino citando Paul Valéry nelle “Lezioni Americane”. Ed osservando le immagini del nostro, non si può far a meno di rilevare come tutto il lavoro aderisca inconsapevolmente ma rigorosamente con quanto descritto da Calvino.
“La leggerezza per me si associa con la precisione e la determinazione, non con la vaghezza e l’abbandono al caso”.

Delicatezza, precisione e capacità descrittiva sono difatti tra le doti che più appartengono a Bovina ed alla sua attività. Così come il raccontare sinteticamente e accuratamente quanto sta accadendo, riuscendo efficacemente a trasmetterlo. Così come il suo sguardo “di scorcio” lo porta ad un linguaggio inequivocabile e concreto.Osservando le immagini della mostra notiamo che la frontalità delle inquadrature, l’estrema naturalità di linguaggio ed il  rigore compositivo, sono gli elementi che piu’ ricorrono nelle immagini. Questi elementi oltre che descrivere la cifra stilistica del fotografo, fungono da ausilio affinché la conoscenza del mondo diventi dissoluzione della compattezza del mondo.

Ed è proprio questa dissoluzione che consente al fruitore delle immagini, di trovare empatia con l’autore e conoscenza degli elementi fotografati. Conoscenza antropologica, etnologica e mitologica. Perché Luciano Bovina ritiene la fotografia un enorme archivio di valori sociali e culturali. E questo lo si respira ad ogni singolo fotogramma scattato. La sua fotografia, cattura l’essenza e la rilevanza di ogni singolo soggetto. Forse non tutte le immagini funzionano così, ma certo è che la semplicità e la linearità di queste immagini arrivano ad essere specchio fedele e privilegiato di un mondo. Quasi iconiche. Il suo lavoro si svela davanti a noi, rivelando ogni piu’ piccola piega che si nasconde nella realtà. Mostrando in modo cristallino qualsiasi cosa che sia oltre a “noi stessi” e non sia “noi stessi”.

E’ per questa ragione che il lavoro di Luciano Bovina si ascrive nella piu’ grande tradizione di fotografia di viaggio, in quella fotografia che raccoglie elementi dal mondo e li rende al mondo stesso.

Una fotografia da “cittadino del mondo”.

BIOGRAFIA DELL’AUTORE

I primi contatti con la fotografia li ha avuti, ventenne, come assistente fotografo navale imbarcato sulla nave oceanografica “Staffetta”.
In seguito collabora con l’agenzia fotografica “Attualfoto” realizzando servizi nell’ambiente della Formula Uno e dei Rally.
Successivamente entra anche nel cinema. come cine-operatore realizza per il settimanale sportivo “Autosprint, nel programma televisivo “Telesprint”, più di 80 filmati di Gran Premi di Formula Uno.
a ricerca del nuovo, l’interesse alla conoscenza di popoli ed etnie diverse, l’amore per i grandi spazi, lo indirizzano sempre più verso il reportage e il documentassimo puro, attività che tutt’ora segue.
Dal 1983 al 1990 ha fatto parte della troupe esterna del programma televisivo “Jonathan” di Ambrogio Fogar, tanto da essere chiamato amichevolmente dai colleghi: “Nomade con la cinepresa”. In oltre trent’anni ha collaborato alla realizzazione di 62 documentari per le produzioni televisivi italiane ed estere e servizi fotografici in 67 nazioni diverse.
Tra i tanti riconoscimenti nel cinema documentaristico, ha vinto uno dei più prestigiosi premi fotografici: il “Nikon Photo Contest International GRAN PRIZE”. Su 36.454 fotografie si aggiudica il primo premio come miglior autore assoluto.
La Formagrafica Edizioni ha pubblicato i libri “Frammenti di tempo” e successivamente “Diario di viaggio” con le sue immagini.
Nel 2005 in collaborazione con fotografi del “Gruppo Leica” ha realizzato foto per il libro: “Città d’arte della pianura padana”.
Nel Marzo 2007 realizza le immagini per un libro di due artisti: “Nicola Zambino – Sara Balzani” edito da Skira.
Nel Gennaio-Febbraio 2005, Gennaio-Febbraio 2007 e nel Novembre-Dicembre 2008 ha partecipato alla realizzazione di filmati nell’estremo Nord-Est della Siberia invernale.
Recentemente uno sulla Santeria a Cuba e sulla Etnie al confine Nord-Est dell’India.
Ultimamente, come fotografo di scena, ha realizzato i backstage sul set dei film: “Rhail’s Secret”, “Balla con noi” e “Bar Sport”