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Appuntamenti online al Brozzi – Lunedì 22 Marzo ospite il fotografo Bruno Cattani

APPUNTAMENTI ONLINE AL BROZZI

lunedì 22 marzo, ore 21,15
Il noto fotografo reggiano Bruno Cattani, presenta:
“Eros”

La serata avrà luogo in videochat tramite piattaforma ZOOM. L’invito è esteso a tutti gli interessati, anche non soci del C.F. “Renato Brozzi”.
Si potrà partecipare inviando una e-mail con richiesta dei codici di accesso a:
programma@cfbrozzi.it
comunicando cognome, nome e città di provenienza.
I partecipanti sono pregati di entrare con nome e cognome, evitando sigle, nickname o simili.

Vi aspettiamo!!

“Effetto Pigmalione”, a cura di Alfonso Panzetta

L’ultima fatica di Bruno Cattani è un piccolo libro fotografico estremamente raffinato, rilegato in velluto rosso e con il titolo di lettere d’oro: EROS.
Titolo accattivante, in grado di calamitare l’attenzione popolare eche farebbe presagire un contenuto interamente dedicato al corpovivo e alla sua sensualità.
Invece no, sono corpi modellati, è scultura, gessi in collezioni pubbliche che l’occhio di Cattani rende vivi e sensuali.
È un progetto nato anni orsono, del quale mi sento complice poiché Bruno Cattani mi raccontò la sua idea chiedendomi di poter fotografare i gessi del Cassero per la Scultura di Montevarchi, e di aiutarlo ad avere i contatti per andare a fotografare in altre importanti gipsoteche, come quelle di Leonardo Bistolfi e Antonio Canova.
Il risultato è straordinario e spiazzante, immagini frammentarie di corpi, distillati dalla creatività del fotografo e dal genio dell’arte plastica, bellezze sublimi che raramente si incontrano in natura, dense di desideri dichiarati o suggeriti.
L’occhio di Cattani indaga le forme, cogliendo quell’eros che sfugge ai più e che a tratti diviene desiderio di vita. Novella vittima di “agalmatofilia” cioè “amore per una statua”, così come narrato da Ovidio nelle Metamorfosi, Cattani con i suoi scatti rinnova l’antico e suadente mito di Pigmalione.
E anche se l’occhio esperto riuscirà, forse, a riconosce le opere e gli autori delle sculture, certamente non riuscirà, se non con grande difficoltà, a svincolarsi dal magnetismo della profondasensualità, a tratti torbida e crepuscolare, delle immagini stampate.
Il coltissimo “Effetto Pigmalione” che scaturisce dalla visione di questo lavoro – quasi un omaggio al saggio di Victor Stoichita -tratteggia il suo autore come un demiurgo quasi mitico, che rimanda alle parole di Paolina nell’atto V de “Il racconto d’inverno” di William Shakespeare:
“Se voi potete reggere a tanto,
io farò che la statua si muova davvero,
discenda e vi prenda per mano:
ma dopo voi crederete ch’io disponga di poteri magici.”.

“Slanci di vitalità”, a cura di Benedetta Donato, 2019

“La sua opera non è mai la copia di un oggetto, né la proiezione di un’immagine interiore; è un oggetto di più, subito situato tra il mondo e l’artista: un documento visibile del loro colloquio, quasi un’arcata di più di un ponte gettato tra queste due cose, il mondo e l’artista”.

Luigi Carluccio, La faccia nascosta della luna, Scritti scelti, 1967

La serie Eros di Bruno Cattani invita a riconsiderare con occhi e percezione nuovi, temi quali il desiderio e il pathos, intesi come quel sentimento capace di suscitare un’intensa emozione e una totale partecipazione sul piano estetico ed emotivo.
L’arte scultorea, ripresa in alcune delle sue più alte rappresentazioni, diviene il pretesto per restituire un’inedita interpretazione dell’intenso rapporto tra bellezza ed erotismo, matericità ed astrazione, vero e falso, affinità e distinzioni, conducendo lo spettatore ad una contemplazione empatica e visionaria, che scaturisce dalla sorprendente umanizzazione dell’oggetto plastico così restituito.
Si tratta di una vera e propria metamorfosi, di uno slancio vitale, reso possibile grazie al sapiente utilizzo che l’autore fa della fotografia, come mezzo più idoneo al raggiungimento del risultato perseguito: donare finalmente respiro alle opere riprese, creare modelli – protagonisti ed interlocutori – di un dialogo intorno all’erotismo e al desiderio.
Le fotografie di Cattani rivelano sembianze e fattezze sconosciute perché travalicano l’oggetto in sé; decontestualizzate dall’immobilismo in cui storicamente vengono recluse dalla materia prima e dal tempo, queste figure rappresentano elementi vivi e complessi dotati di memorie dinamiche, che si mostrano come soggetti carnali, pulsanti e mutevoli.
Eros raccoglie gli anni di appassionate indagini e affascinanti percorsi nell’universo della scultura, in cui l’autore ha saputo intercettare e plasmare quegli aspetti oscuri e nascosti del desiderio, che finalmente si rivelano, grazie ad uno sguardo capace di cogliere istinti e pulsioni, non più confinati nella materia fissa e definitivamente forgiata, ma ora appartenenti alla realtà, alla sfera dell’emotività, perché divenuti inequivocabilmente evidenti, in figurazioni di forte impatto visivo, come corpi vigorosi, dotati di profonda vitalità.

Biografia

Bruno Cattani inizia a fotografare nel 1982 ed è fotogiornalista dal 1988. Nel 1996 partecipa a una ricerca fotografica sui Musei di Reggio Emilia, iniziando il suo studio su i luoghi dell’arte. Negli anni riceve numerosi incarichi nell’ambito della ricerca fotografica per musei quali il Musée Rodin, il Musée du Louvre, l’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi, l’Istituto Nazionale per la Grafica, il Pergamonmuseum di Berlino e la Soprintendenza Archeologica di Pompei. Nel 2000 è presente nell’esposizione D’après l’Antique al Museo du Louvre e, nello stesso anno, la sua mostra L’arte dei luoghi è inserita all’interno del programma del Mois de la Photo di Parigi. Figure Nel Tempo è il titolo della personale che si tiene, nel 2002, alla Galleria Civica di Modena a cura di Walter Guadagnini. Nel 2003 espone alcune sue fotografie che gli sono state commissionate dal Musée Rodin di Parigi, nella mostra curata da Sandro Parmiggiani Camille Claudel. Anatomie della vita interiore tenutasi a Palazzo Magnani di Reggio Emilia. Partecipa alla collettiva Ritratto di una collezione alla Fondazione Maeght di Saint Paul de Vence.
Nel 2005 inizia la sua ricerca sulla memoria che si snoda come un viaggio all’interno del ricordo, nel quale egli cerca di far rivivere il passato emozionale attraverso immagini narrative ed evocative. Nel 2008 partecipa alla terza edizione della manifestazione Fotografia Europea di Reggio Emilia. Nella primavera del 2010 presenta la mostra personale Memorie con un libro edito da Allemandi a cura di Sandro Parmiggiani.
Nel 2007 è invitato ad esporre alla Biennale della Fotografia di Salonicco e partecipa alla collettiva Italia – Provenza, organizzata dalla Fontaine Obscure d’Aix-en-Provence. Nel 2008 la Fondazione Pistoletto di Biella lo invita a presenziare alla mostra Paesaggi piemontesi e nello stesso anno è tra gli artisti chiamati a prendere parte alla mostra Collection Reggio Emilia nell’ambito del Mois de la Photò 2008 di Parigi.
Sue fotografie sono presenti al DARC di Roma nella mostra Architettura come paesaggio ove sono esposte le immagini dei lavori più importanti realizzati dallo Studio Gabetti ed Isola Architetti di Torino.
Espone alla collettiva Il furore delle immagini. Fotografia italiana dall’Archivio d’Italo Zannier nella collezione della Fondazione di Venezia a cura di Denis Curti presso la Fondazione Bevilacqua la Masa di Venezia.
È tra gli artisti invitati in mostra al Padiglione Italia della 54° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia con sei fotografie del lavoro Memorie selezionate da Italo Zannier.
Il suo progetto Eros, dedicato alle forme corporee nel mondo della statuaria, frutto di anni di ricerca stilistica all’interno di spazi espositivi in tutta Europa, viene proposto per la prima volta al Chic Art Fair di Parigi nel 2012.
Il Musée Réattu di Arles lo inserisce in Musée Réattu, Acte V, mentre Italo Zannier e Denis Curti lo portano alla Galleria d’arte moderna e contemporanea di Pordenone nella mostra Italo Zanier. La sfida della Fotografia. Un inedito racconto per immagini.
Sognare giocando, un’incursione nel mondo fantastico dell’infanzia attraverso i giocattoli, è un progetto proposto ad Arte Fiera di Bologna nel 2013 e al Mia di Milano nel 2014.
Il 2014 è l’anno della ristampa del volume Memorie, edito da Danilo Montanari Editore, un nuovo capitolo della sua ricerca che prosegue con molti nuovi scatti, in occasione della personale alla Bugno Art Gallery di Venezia e di quella al festival di Spilimbergo, promossa dal CRAF e a fine 2015 presso la Photographica Fine Art di Lugano. Il coreografo Valerio Longo sceglie le immagini tratte da Eros per il video di Nude Anime, spettacolo realizzato per La Fondazione Nazionale per la Danza Aterballetto.
Nel 2016 partecipa a collettive in diverse gallerie ed espone al Palazzo Ducale, Fondazione per la Cultura di Genova, con il progetto The Memory Box tratto dalla serie Memorie. Nel mese di dicembre presenta, sempre a Genova, una sua personale Carousel presso la VisionQuesT contemporary photography. Qualche mese più tardi, nel numero di febbraio 2017, il British Journal of Photography gli dedica un articolo sul progetto Carousel nella sezione Projects.
È presente in molte fiere di fotografia in tutto il mondo (Arte Fiera Bologna, Mia Milano, Torino, Verona, Parigi, Bruxelles, Miami, Lione e Photo London).
Per due anni consecutivi è tra i finalisti del premio BNL al Mia 2013- 2014 e vincitore nel 2015.
Nel 2017 dà vita a Frammenti, un nuovo lavoro in continuità con Memorie, che espone al Festival della Fotografia Europea di Reggio Emilia, alle Officine Fotografiche di Roma e ad Arte Fiera di Bologna realizzando una pubblicazione con Corsiero Editore.
Viene invitato a partecipare alla collettiva in occasione dei 150 anni del Musée Réattu di Arles.
Nel 2019 pubblica Eros con Artphilein Editions e partecipa, per il quarto anno, a Photo London.

Sue fotografie sono conservate presso: Archives Photographiques du Musée du Louvre, Maison Européenne de la Photographie di Parigi, The New York Public Library for the Performing Arts, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Bibliotéque Nationale de France di Parigi, Musée Réattu d’Arles, Musée de la photographie di Charleroi, Musée Nicephore Niépce Ville de Chalon sur Saône, Maison Europeenne de la Photographie di Parigi, Polaroid Collections, Stati Uniti Museum of Photography, Museo di Thessaloniki (Grecia).

 

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